Blog... ma non troppo
Calendario editoriale e piano editoriale: le differenze
“Blog… ma non troppo” puntata decima.
Regola n.1: il
calendario editoriale non è un
piano editoriale. I due, per quanto non possa sembrare, sono due strumenti differenti sebbene presentino caratteristiche simili. Soprattutto quando si parla della gestione delle pagine sui Social o della pubblicazione di contenuti per il blog del sito web, l’organizzazione del lavoro diventa essenziale. Ecco perché oggi abbiamo deciso di allontanarci dai classici argomenti
Seo oriented e spostarci sulla
brand visibility online.
Vogliamo, infatti, far capire l’importanza della
comunicazione digitale, introducendo questi due principali strumenti, vitali per chi fa il nostro lavoro. Parleremo, quindi, di:
- differenza tra piano editoriale e calendario editoriale;
- come progettare il piano editoriale;
- come strutturare il calendario editoriale.
Differenza tra piano editoriale e calendario editoriale
Partiamo così dalla definizione di piano editoriale. Il PED non è altro che un documento nel quale vengono inseriti tutti i contenuti da pubblicare. Solitamente, si tratta di un piano a medio-lungo termine da utilizzare in maniera flessibile tanto per social media, quanto per gli articoli per blog, newsletter e gli altri contenuti digitali.
Potremmo quindi identificarlo come uno strumento particolarmente adatto per distribuire in un determinato arco di tempo i contenuti
che vogliono essere pubblicati, avendo però sempre un quadro generale della strategia di comunicazione che si vuole applicare. Un piano editoriale che si rispetti, infatti, permette di
pianificare per tempo i contenuti che vogliono essere caricati online, riuscendo a gestire con serenità anche le eventuali problematiche dell’ultimo minuto.
Ma non solo. Tra le caratteristiche di un PED è che questo permette di adottare una
Content strategy efficace, perfetta per dare vita e poi condividere contenuti (testuali nel nostro caso) completamente in linea con il proprio brand.
Per quanto invece riguarda il
calendario editoriale, come prima cosa è bene evidenziare che questo, rispetto al precedente, è uno strumento più specifico. Permette, infatti, di organizzare meglio il metodo con cui vengono poi creati e pubblicati i contenuti, riuscendo a mantenere una
visione ampia di tutto il materiale che si ha a disposizione, ma anche di quello già pubblicato o in programma.
Di conseguenza possiamo concludere dicendo che il piano editoriale serve al fine di avere una panoramica generale di quella che è la distribuzione dei contenuti; il calendario editoriale, invece, supporta il lato più operativo e di programmazione dei post nel breve termine.
Come progettare il piano editoriale
Chiarite le differenze tra PED e calendario editoriale, entriamo nello specifico e cerchiamo di capire come creare un piano editoriale efficace. Per farlo ci sono alcuni dettagli che non possono essere trascurati, soprattutto a livello strategico. Tra questi i fondamentali sono principalmente tre:
- la selezione di macrocontenuti da sviluppare, ovvero temi e argomenti utili a comunicare il messaggio del proprio brand, prodotto o servizio;
- l’identificazione del proprio target di riferimento, così da stilare contenuti in linea nel momento in cui si passerà al calendario editoriale;
- il riconoscimento di eventuali campagne da avviare, identificando gli obiettivi da perseguire e i risultati da ottenere, ergo gli ipotetici KPI.
Parliamo quindi di poche semplici regole, ma particolarmente utili per portare a
risultati di qualità maggiore e, soprattutto, per dare valore ai contenuti che si vogliono pubblicare.
Come strutturare il calendario editoriale
Come evidenziato, non ci si può limitare alla creazione di un PED ma bisogna proseguire con la struttura di un calendario editoriale chiaro, efficiente e, soprattutto, dettagliato. Per questo secondo strumento, i template da utilizzare sono diversi e a libera scelta. Basta partire dalle proprie necessità e poi scegliere se è meglio un foglio Excel o uno su Google Drive.
L’impostazione che è opportuno dare è quella di una
serie di colonne. Queste, solitamente, presentano i seguenti elementi:
- la data: questo è l’elemento fondamentale del calendario. Qui viene indicato il giorno di pubblicazione di ogni singolo articolo o post;
- il canale: in questa colonna si indica dove abbiamo deciso di pubblicare i nostri contenuti. Esempio: posteremo su due Social media, Instagram e Linkedin;
- l’argomento: qui si indica il tema del post, ricordando però di partire sempre da quanto definito nel piano editoriale;
- il titolo: per quanto non possa sembrare anche questo è un elemento rilevante. Queste deve corrispondere a quello che poi avrà il contenuto pubblicato ma anche al target e agli obiettivi;
- il link: qui si parla di una voce che spesso si inserisce per i calendari blog e che si rivela particolarmente utile per avere sotto mano le fonti dalle quali partire o quelle da citare nei proprio contenuti;
- i contenuti multimediali: questa voce è perfetta sia per i calendari per blog sia per Social media. Cosa contiene? Semplice: le foto o i video da inserire negli articoli o nei post;
- il testo: ultimo, ma non meno importante, è il contenuto vero e proprio. In questa colonna, infatti, inseriamo il contenuto del post, se si tratta di un calendario per Social o un abstract se si tratta di un calendario per blog.
Un calendario editoriale è quindi più specifico e dettagliato rispetto ad un PED. Per questo è possibile riempire le
celle con colori diversi, così da far risaltare subito le differenze tra le colonne o lo status dei lavori, se la pubblicazione è avvenuta o meno. L’importante è però
avere le idee chiare su come strutturare il proprio calendario, in modo che sia sempre chiaro e coinciso.
Vuoi strutturare un PED o un piano editoriale? Restiamo in contatto
In Zero Contenuti l’organizzazione è alla base di ogni nostro progetto. Dare vita ad un contenuto senza sapere quando deve essere pubblicato, dove, come e perché non è nel nostro modus operandi. Ecco perchè a tutti i nostri clienti offriamo supporto anche in questa fase del “lavoro”, strutturando insieme il piano che più si adatta al proprio brand.
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