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Blog... ma non troppo

Il Brand Architecture per le aziende

“Blog… ma non troppo” puntata n°31.


Il
Brand Architecture è la colonna portante della costruzione e gestione dei grandi marchi. In un mondo aziendale sempre più complesso e competitivo è fondamentale saper organizzare e posizionare i marchi nel mercato per avere successo. In questo articolo vedremo le diverse strategie di Brand Architecture scoprendo come aziende di fama mondiale come Unilever, Apple e Disney hanno mantenuto il loro successo. Vedremo inoltre come un BA ben strutturato influenzi positivamente il riconoscimento del marchio e la fidelizzazione dei clienti.


Nello specifico tratteremo:

  • Cos’è il Brand Architecture
  • I vantaggi del Brand Architecture
  • Le tipologie di Brand Architecture


Che cos'è il Brand Architecture

Il Brand Architecture, o architettura di marca, può essere definito come l’insieme di strategie di immagine e di marketing di un brand con l’obiettivo di mettere in relazione tra loro i diversi marchi appartenenti ad un unico brand principale, anche chiamato mother brand. Può capitare infatti che, a seguito di una fusione, di un'espansione o semplicemente dalla creazione di un nuovo marchio, si crei confusione e possa diventare così difficile imporre una forte identità di brand. Ed è proprio qui che entra in scena il Brand Architecture.


Per un’impresa fare BA significa tener conto delle strategie di marketing, del target, dello stile comunicativo e tanto altro. In ogni caso l’obiettivo finale è quello di
creare un’immagine solida del proprio brand per fare in modo che venga riconosciuto facilmente dai clienti. Lo scopo chiaramente è che si crei fidelizzazione e che i clienti scelgano questo marchio invece che un altro.


I vantaggi del Brand Architecture

Dopo aver visto in cosa consiste il Brand Architecture, vediamo quali sono i suoi vantaggi e perché è un ottimo strumento per le grandi aziende e non solo. È stato osservato che chi possiede un buon BA ottiene tre volte più visibilità rispetto a chi non lo ha. Il motivo? I brand con un’immagine ben definita sono più riconoscibili.


Tra i principali vantaggi del Brand Architecture abbiamo:

  • chiarezza: un Brand Architecture ben definito rende più facile per i clienti comprendere le relazioni tra i vari marchi;
  • coerenza del marchio: i marchi all’interno di un'azienda condividono elementi visivi e valori che contribuiscono a creare un’immagine unica e riconoscibile del brand;
  • risparmio di risorse: se c’è chiarezza, tutti i brand fanno riferimento ad un obiettivo comune verso il mother brand e in questo modo tutte le risorse verranno impiegate nel miglior modo possibile;
  • riconoscimento del marchio: quando i marchi sono chiaramente collegati tra loro, i clienti riescono a riconoscere più facilmente i prodotti o servizi e sviluppare un legame più forte con il marchio;
  • differenziazione: il BA consente di differenziare i diversi marchi all’interno del portfolio aziendale. Questo è molto importante nel caso in cui si operi in un mercato di concorrenza elevata;
  • maggiori opportunità di cross-selling: avere chiarezza tra i brand e sotto brand porta i clienti a comprendere più facilmente le varie proposte. 


Abbiamo quindi visto come una solida strategia di BA sia in grado di fare la differenza. In molti casi risulta meglio però affidarsi ad
agenzie e professionisti esperti del settore, capaci di dare realmente luce al proprio brand. 

Le tipologie di Brand Architecture

Il mondo del BA è vasto ed essendo una strategia che determina come i marchi, i prodotti e i servizi di un’azienda sono organizzati tra loro, svolge un ruolo fondamentale nell’impressione che l'azienda trasmette ai clienti.


Esistono
tre tipologie di Brand Architecture che ora analizzeremo:

  1. Branded House: anche noto come modello monolitico in cui l'azienda è il marchio stesso, ad esempio Google oppure FedEx. In questi due casi i sotto-brand portano lo stesso nome del brand madre.
  2. House of brands: in questa tipologia l’azienda madre e gli altri marchi sono separati. Ogni marchio ha una propria identità ed è separato dal mother brand ma beneficia comunque del nome del marchio principale. Un esempio è Unilever che possiede numerosi marchi importanti tra cui Dove, Knorr, Mentadent, Calvé e via dicendo.
  3. Endorsed brand: anche in questo caso ogni brand è a sé ma non sono completamente separati dal brand madre. Infatti, spesso il mother brand è altrettanto conosciuto e fa da garante per la qualità degli altri brand. Un esempio è Nescafé da Nestlé oppure Polo da Ralph Lauren.


Oltre a queste tre tipologie si parla anche di
Hybrid Brand e Sub-Brand. La strategia dell’Hybrid Brand combina elementi di più modelli in base alle necessità. Ad esempio, si potrebbe utilizzare un House of Brands per alcune offerte e un Branded House per altre. Nel caso del Sub-Brand, l’azienda principale crea dei sottomarchi con una leggera variazione nell’identità. Un esempio è quello del marchio iPhone appartenente al marchio principale Apple ma specifico per la linea di smartphone.


Quindi, per riuscire a far fronte alla concorrenza e posizionarsi in modo solido nel mercato è importante
comunicare un’immagine forte e definita del proprio brand nel suo complesso. Solo in questo modo l’azienda si presenterà al meglio di fronte ai presenti e futuri consumatori e avrà maggior successo nel mercato.


Vuoi saperne di più sul Brand Architecture? Restiamo in contatto 

Oggi è particolarmente importante saper fare Brand Architecture e, soprattutto, riuscire a distinguersi tra la moltitudine di marchi presenti sul mercato. Ecco perché affidarsi ad una Content Agency, capace di creare contenuti Seo Friendly e mirati per il proprio target di riferimento può essere una strategia vincente. 


Se vuoi avere una panoramica migliore dell’argomento o approfondire alcuni punti, scrivici a
info@zerocontenuti.com o passa a trovarci in una delle nostre due sedi a Milano e Parigi.

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